Si è svolta ieri sera la premiazione dei vincitori del L’Aquila Film Festival edizione 2012. Presso la multisala Movieplex del capoluogo abruzzese, in un intenso incontro-spettacolo, Roberto Herlitzka ha ricevuto il Premio Maschera “Per la prolificità negli ultimi 12 mesi; per la capacità di riuscire a rappresentare con ogni sua interpretazione le proprie preferenze stilistiche, integerrime nella scelta produttiva e sul palcoscenico. Per la poliedricità della sua recitazione e per l’enorme contributo che il suo lavoro rende al cinema italiano, con particolare riguardo alle opere dei giovani registi al servizio dei quali dimostra di sapersi porre…. Per tutto questo assegniamo a Roberto Herlitzka il Premio Maschera 2012 della Città dell’Aquila quale attore italiano più rappresentativo del 2012.”
Il conferimento del riconoscimento al celebre attore è stato seguito dalla premiazione dei vincitori delle tre categorie in concorso scelti dalla giuria composta da Alessia Moretti, Giancarlo Gentilucci, Davide Desiderio, Irene Barbi, Fabrizio Masciangioli, Luca Cococcetta, Paolo Porto e Giuseppe Tandoi.
Per quanto riguarda la sezione cortometraggi, il vincitore è risultato “Crossing the schoolyard” di Annarita Zambrano (Francia), con la seguente motivazione: “In Dans la cour des grands (Crossing the schoolyard) si ritrova un ottimo equilibrio degli elementi tipici ed essenziali del racconto cinematografico condensato all’interno dello spazio narrativo del cortometraggio, indagando sui comportamenti di un “branco” di ragazze. Un’ottima performance dei giovani attori protagonisti che coinvolgono lo spettatore grazie ad un crescendo narrativo che si alterna tra “i contesti” famiglia e scuola evidenziandone la drammatica fragilità, sottolineata da un finale non conciliante, violento e spiazzante.”
Per la sezione mediometraggi, il vincitore è risultato “Aquel no era yo” di Esteban Crespo (Spagna) con la seguente motivazione: “Un ottimo esempio di cinema del reale, coniuga la ricostruzione di un avvenimento di cronaca di guerra con il linguaggio del reportage dando vita ad un racconto cinematografico capace di emozionare e di coinvolgere lo spettatore nel dramma vissuto in molti paesi africani, dei bambini-ragazzi soldato. Ottime le interpretazioni dei protagonisti e dei co-protagonisti che riescono a rendere fortemente credibili i personaggi grazie ad una sceneggiatura ben strutturata e una ambientazione accurata sia sotto il profilo scenografico che fotografico.”
Infine, per la sezione lungometraggi, il riconoscimento è andato a “Freakbeat” di Luca Pastore (Italia) con la seguente motivazione: “Un film dalla sorprendente freschezza e simpatia degli attori/non attori. Un road movie, genere raro in Italia, guidato da una vecchia anima ribelle affiancata dal candore della giovanissima figlia. Un'opera pervasa da un senso di nostalgia stemperato da una lucida e ironica analisi sul movimento beat.”
Menzioni speciali della giuria sono andate ai seguenti cortometraggi:
“Lasciare segni” e “La realtà al contrario” di Daniele Cini, a cura dell'Associazione L'Impronta e dell'Ente Nazionale Sordi, “La natura delle cose” di Audrey Espinasse (Francia) e “Swimsuit 46” di Wannes Destoop (Belgio).
Sempre tra i cortometraggi, una menzione è andata a “Chi resiste di più” di Gregorio Muro (Spagna), come miglior animazione.
Tra i mediometraggi, le menzioni sono state assegnate a “Come prima, più di prima mi amerò” di Alessandro Capitani (Italia) e a “I discendenti del giaguaro” ad opera di Amnesty International e Indigenous Kichwa People of Sarayaku (Ecuador).
L’intensa serata si è conclusa con la sezione “Cortorimet”: tra i cortometraggi vincitori dei maggiori festival dei 5 continenti, la giuria popolare ha eletto come migliore “The shore” di Terry George, vincitore degli Academy Awards (America).